Non solo affittare, ma anche vendere una casa può sembrare cosa più semplice di quello che è.
Se proviamo a metterci nei panni del venditore, anzi se vogliamo riportare quello che ci riferiscono quando proponiamo di darci l’incarico, tutto si riassume in queste tre azioni:
- mettere l’immobile in pubblicità
- farlo visitare
- andare dal notaio per la stipula del contratto.
È innegabile che anche queste sole tre azioni comportino tempo e attenzione, ma per vendere in sicurezza, oggi, soprattutto oggi, tutto questo non basta.
Rispetto a qualche anno fa, sono aumentati in modo impressionante i documenti e i controlli richiesti per la stipula del contratto di compravendita.
Il nostro lavoro comincia prima della pubblicità e si concentra sulla “vendibilità” dell’immobile, non sempre cosa scontata.
Ma scendiamo nel dettaglio: per poter sottoscrivere il contratto di compravendita è necessario che l’appartamento, o qualsiasi tipologia di immobile, sia dotato dell’AGIBILITÀ.
A seconda della data di costruzione dell’immobile (palazzo d’epoca, periodo Governo Militare Americano, Costruzioni più recenti etc.) gli iter per il rilascio sono differenti e quindi cambia il genere di ricerca. Per tutti, però, una volta fatte determinate modifiche (e bisogna sapere quali) la vecchia agibilità non vale più e deve esserne richiesta e rilasciata una nuova.
Questo è un lavoro di controllo che richiede esperienza. Ed è solo una parte di quello che chiamiamo controllo della “conformità urbanistica”. Senza entrare troppo nello specifico, diciamo che prevede grande attenzione a condoni, cambi di destinazione d’uso, certificazione di impianti e tanto altro.
Assieme alla “conformità urbanistica” è necessario fare anche un controllo sulla “conformità tavolare” e quella “catastale “.
Bisogna saper verificare le proprietà comuni e quelle esclusive, bisogna saper trovare eventuali errori (molto frequenti) nelle attribuzioni delle proprietà accessorie. Insomma un altro piccolo campo di battaglia che se non esplorato può compromettere la possibilità di addivenire alla compravendita.
La conformità catastale è quella che a tutti sembra la più semplice ed è infatti quella su cui si rilevano i maggiori “difetti”.
Le planimetrie catastali vanno verificate, nello specifico va controllata la conformità con lo stato di fatto. Anche piccoli dettagli procurano contestazioni e la necessità dell’intervento di un tecnico prima del rogito.
Spesso vengono presentate modifiche sulla planimetria senza l’appoggio di pratiche urbanistiche in Comune. Invece è necessario che ci sia rispondenza tra quello che risulta al Catasto e al Comune, anche se l’interesse dell’agenzia del territorio è rivolto all’aspetto fiscale per i notai, che tutelano entrambe le parti del contratto, non è lo stesso. Tutto deve essere correttamente corrispondente alla situazione urbanistica.
Anche nella visura catastale bisogna saper guardare con attenzione. Spesso non sono indicati i piani cantina e/o soffitta, capita che la destinazione d’uso non sia corrispondente, che non coincidano i protocolli di variazioni. Insomma tante cose da controllare per la tutela dell’acquirente, ma anche del venditore che sottoscrivendo il contratto si assume la responsabilità di dichiarare che è “tutto a posto“.
Poter dire queste semplici tre parole “Tutto a posto“! È questo il fine del nostro lavoro. Ci sentite rispondere al telefono, ci vedete aprire porte e accompagnare i clienti in visita, ci sentite fare consulenza su tasse e finanziamenti, ci vedete nelle pubblicità, ma quella è solo la punta dell’iceberg del nostro lavoro.
Giuliana Cuffaro
Partner e AD Gallery Immobiliare