Le novità del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza: aliquota unica al 75% e semplificazioni per il superbonus
Alleggerire le procedure burocratiche, ampliare la platea e aliquota unica al 75%. Queste le principali proposte in tema di detrazioni fiscali per interventi edilizi e superbonus, previste dalle linee di indirizzo del Recovery Plan (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) approvate di recente, con specifiche risoluzioni di maggioranza, da Camera e Senato, sulla base delle quali il Governo traccerà la versione definitiva del PNRR che Bruxelles attende entro la fine di aprile.
In merito alle detrazioni fiscali in campo per gli interventi edilizi e superbonus, sono previste novità che hanno più obiettivi: semplificare le procedure burocratiche, portare tutte le agevolazioni a un’unica aliquota del 75% e allargare la possibilità di utilizzo del superbonus anche ad alberghi e ristoranti.
Sono le principali proposte discusse e approvate di recente da Camera e Senato.
Entro la fine del mese, Bruxelles attende la versione definitiva del PNRR da parte dell’Italia. Il nostro Governo si muoverà in modo da inserire queste nuove proposte.
Ci si è inoltre resi conto della necessità di prorogare al 2023 la misura del superbonus.
Insomma per far circolare il denaro e veicolare il risparmio verso il recupero del nostro patrimonio immobiliare bisognerà tener conto che il covid non si è fermato e che i tempi stabiliti per il suo utilizzo non sono stati sufficienti.
E la colpa non è solo da attribuire al covid che continua a colpirci. Le procedure lunghe e complicate e lo stentato avvio dei mezzi utili alla raccolta delle domande hanno fatto si che siano ancora pochissimi quelli che sono riusciti ad imboccare la strada giusta.
Veniamo all’unificazione delle aliquote: noi stessi, operatori del settore, facciamo grande difficoltà a distinguere e ricordare con precisione tutte le opportunità del “mondo detrazioni per la casa”. Qualche settimana fa abbiamo pubblicato un post riassuntivo e ci siamo resi conto proprio in quella occasione della “pesantezza” dell’insieme di informazioni.
Portare l’aliquota al 75% per tutti i generi di interventi (ecobonus, bonus ristrutturazioni, bonus mobili, sismabonus, bonus verde, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnine), oltre ad alzare il tetto dell’agevolazione, dal 50 e 60% al 75% e prevedere per tutti la durata di 5 anni, mette ordine e semplifica le scelte e le cose da fare.
L’ordine fa chiarezza e la chiarezza è ingrediente utile, anzi necessario, affinché le persone utilizzino concretamente gli strumenti predisposti.
Insomma l’obiettivo base è quello di far diventare tutte le procedure e il quadro delle opportunità più snello onde evitare di perdere grandi opportunità, un po’ come spesso capita con i fondi europei: grandi iniezioni di energia rimangono in un cassetto solo perché… per aprirlo… ti consegnano un mazzo di cento chiavi e quella giusta è una sola!
In parallelo si devono però trovare gli strumenti per arginare il rovescio della medaglia: il 79% del campione delle imprese di costruzioni intervistate segnala L’aumento dei prezzi dei materiali. Metalli, materiali termoisolanti, materiali per gli impianti, legno fanno registrare un aumento del costo di un minimo del 14% fino a toccare punte del 50%.
La conseguenza? Si riduce il margine di guadagno delle imprese che sono già da molto tempo in sofferenza, ancor prima del Covid, vanificando l’obbiettivo dei provvedimenti presi in considerazione della crisi.
In particolare quando i contratti d’appalto sono stati chiusi prima di questa nuova tendenza, il costruttore non ha la possibilità di rifarsi sull’utilizzatore finale del suo lavoro che peraltro fa riferimento ai prezziari ufficiali non ancora aggiornati. Nascono così grandi controversie.
Detto tutto quanto sopra… si capisce quanto ancora c’è da “predisporre“ per il rilancio reale di questo settore. Tanto e in fretta.
Giuliana Cuffaro
Partner e AD Gallery Immobiliare