DI NECESSITÀ VIRTÙ: L’AGENTE VIRTUALE (E NON SOLO IMMOBILIARE)

Il Covid ha senza dubbio modificato in modo sostanziale le relazioni sociali e l’approccio alla tecnologia, il cui utilizzo è diventato, di fatto, imprescindibile.

Rimaniamo nel nostro settore e diciamo che i cambiamenti sono stati davvero tanti. Noi che ‘esistiamo’ da oltre 30 anni e abbiamo sempre avuto una forte spinta innovativa ci siamo ritrovati nostro malgrado a diventare ‘virtuali’.

Vien da sé che questa virtualità ci ha permesso di lavorare in un periodo in cui moltissime persone e intere famiglie hanno avuto il bisogno, la voglia, il desiderio di cambiare la propria condizione abitativa, soprattutto in termini di spazio all’aperto. Giardino, cortile, terrazza o balcone che sia.

Ci siamo adattati, abbiamo inventato, strutturato, implementato quanto necessario per poter accontentare, seppur a distanza, i nostri clienti. E così hanno fatto i diversi uffici per espletare le pratiche: dai notai, al catasto, passando per il tavolare. Tutti perfettamente allineati con la pandemia e le norme che ci hanno protetto e, anzi, ci stanno ancora proteggendo.

Ma non possiamo non dire quanto per noi sia importante il rapporto umano e visivo con i clienti specie per descrivere un immobile (mantenendo sia chiaro la ‘social distancing’ obbligatoria).

Presentare una casa a una persona ‘in presenza’, come si è soliti dire ora, è ben diverso rispetto a farlo via whatsapp o attraverso un software gestito via internet o ancora semplicemente al telefono.

Il pathos, gli sguardi, le comprensioni e incomprensioni del faccia-a-faccia purtroppo non hanno eguali. I tanti anni di esperienza che abbiamo maturato, ci permettono con una sola occhiata di capire se stiamo andando nella direzione giusta, se il nostro cliente è soddisfatto o se viceversa è poco convinto o ha dubbi su quelli che a noi possono sembrare dettagli, ma che per loro sono di vitale importanza. Un dettaglio che magari diventa un ‘sì la voglio’ o ‘no non è quello che cerco’ e, a quel punto, immediatamente passiamo a un’alternativa.

La visita in presenza, che non possiamo non prediligere, è più piena, più ricca e meno asettica. Crea il rapporto agente-cliente che poi diventa importassimo quando la trattativa va avanti. Di necessità virtù si crea anche partendo dal mondo virtuale, ma all’inizio ci vuole più fiducia reciproca, bisogna lasciarsi andare. E non sempre è facile.

Un conto è quando il cliente non ha tempo o la possibilità (ad esempio non è in città) e la visita virtuale diventa un ottimo strumento per iniziare il rapporto, un conto è invece l’impossibilità di scegliere: virtuale o nulla.

Ora le cose sono più semplici e c’è più presenza, ma la speranza è che si ritorni quanto prima a una libera scelta delle modalità di visita.

Glenda Heidebrunn
Marketing e comunicazione

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